Al Ministro delle Finanze dell'Italia Pier Carlo Padoan
Questa petizione è organizzata dalla rete di solidarità con la Grecia - network of solidarity with Greece.
Noi chiediamo alla Commissione Europea di mantenere la sua promessa di non privatizzare l’acqua potabile!
Noi chiediamo che si smetta di chiedere alla Grecia di privatizzare l'acqua nell’interesse delle multinazionali e che siano difesi invece i diritti dei cittadini.
Chiediamo che vengano resi accessibili e pubblicati tutti i documenti scritti e i verbali delle trattative orali tra il Governo greco e le istituzioni europee riguardo al trasferimento di EYDAP e EYATH al “superfondo”.
Perché è importante?
Stanno imponendo alla Grecia di privatizzare le sue maggiori aziende comunali dell’acqua, quelle di Thessaloniki e di Atene. La gente è indignata e la resistenza sta crescendo. “L’accesso all’acqua è un diritto umano. L’acqua potabile è un bene comune e non una merce in vendita”. Questo appello firmato da quasi 2 milioni di cittadini ha indotto la UE a rinunciare al piano di privatizzare l’acqua, con l’eccezione però dei Paesi sudeuropei, dove la politica della Troika fa pressione sui politici perché privatizzino la fornitura d’acqua potabile. Così il Parlamento greco ha dovuto accettare di trasferire EYDAP e EYATH, le due grandi aziende idriche di Thessaloniki e di Atene, ad un nuovo “superfondo”, installato recentemente e controllato dai creditori, con la minaccia che altrimenti non avrebbe ricevuto più nuovi crediti.
Così facendo la Commissione Europea vuole di nuovo imporre la privatizzazione dell’acqua in Grecia. Nel 2014 questo piano è stato fermato dalla resistenza dei cittadini. Un referendum a Thessaloniki contro la privatizzazione dell’azienda idrica comunale è stato firmato da 213.508 persone, il 98% dei voti dati. In seguito ad un’azione legale la Corte Suprema ha dichiarato illegale il piano di privatizzazione poiché la Costituzione greca dice esplicitamente che la salute dei cittadini dev’essere salvaguardata in un campo così vitale come l’acqua. La salvaguardia diventa impossibile se imprese multinazionali controllano l’accesso all’acqua. Molte esperienze fatte in diverse città europee mostrano che dopo una privatizzazione non solo la qualità del servizio idrico è peggiorata, ma anche che i prezzi sono saliti notevolmente. Un aumento dei prezzi dell’acqua in Grecia significa che molti cittadini avranno un accesso insufficiente o addirittura non avranno più accesso all’acqua. Attualmente i prezzi sono scaglionati in ragione della situazione sociale degli utenti. A questa gente, che con la crisi e la politica disastrosa di tagli alle spese sociali ha perso tutto, non si può negare il diritto all’acqua potabile perché l’acqua è vitale. Le multinazionali interessate all’acquisto, come Veolia e Suez, si sono già lamentate che i prezzi dell’acqua in Grecia sono troppo bassi.
Il peggioramento del sistema di fornitura dell’acqua combinato con l’aumento dei prezzi dopo una privatizzazione sono i motivi per cui molti comuni in diversi Paesi sono riusciti a riportare l’acqua potabile sotto il controllo pubblico. Esempi recenti sono comuni in Spagna e Portogallo, Paesi ai quali la Troika aveva imposto di mettere in atto questa politica sbagliata. Anche qui i cittadini hanno visto salire il prezzo dell’acqua, in alcuni casi anche del 400%. La Slovenia si è tutelata da rovinose privatizzazioni scrivendo nella sua costituzione che l’acqua è un bene pubblico.
Uno dei primi comuni costretti dalla resistenza dei suoi cittadini a ricomunalizzare l’acqua è stata Berlino. Lì il 51% del servizio idrico era rimasto in mano pubblica, ma contratti segreti garantivano agli operatori privati alti profitti per più di 30 anni. Così anche a Berlino i prezzi dell’acqua stavano rapidamente salendo. Il caso di Berlino mostra chiaramente che la resistenza può avere successo.
Appoggiamo la resistenza in Grecia!
Per la rete di solidarità con la Grecia:
Georg Brzoska (Berlino), Marianna Grigoraskou (Thessaloniki), Claus Kittsteiner (Berlino), Imke Meyer (Francoforte), Monika von zur Mühlen (Colonia).
Per la resistenza greca contro la privatizzazione dell’acqua:
Marianna Grigoraskou, sindacato dei dipendenti dell’azienda municipale dell’acqua EYATH di Thessaloniki