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Noi, abitanti dell‘Europa e del mondo, chiediamo alla Commissione europea, al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e ai governi nazionali dello spazio Schengen e Ylva Johansson, Commissario per gli affari interni della Commissione Europea

Questa petizione è gestita da Feministasylum

Testo della petizione

1. Garantire il diritto alla protezione internazionale attraverso il riconoscimento effettivo di qualsiasi motivo di asilo specifico alle donne, ragazze e persone LGBTIQA+.

Chiediamo che i mezzi necessari all’attuazione di procedure e di strutture adeguate al riconoscimento effettivo dei motivi di asilo specifici per le donne, le ragazze e le persone LGBTIQA+ siano stanziati dalla Commissione europea e dai governi nazionali.

2. Istituire un organo di vigilanza europeo che assicuri l’effettiva applicazione degli articoli 60 e 61 della Convenzione di Istanbul e degli articoli da 10 a 16 della Convenzione sulla lotta contro la tratta degli esseri umani.

Chiediamo l’applicazione effettiva della Convenzione di Istanbul e della Convenzione sulla lotta contro la tratta di esseri umani affinché le vittime della violenza di genere siano riconosciute, sostenute e beneficino di protezione internazionale.

3. Garantire l’accesso al diritto d’asilo nei paesi europei per le donne, le ragazze e le persone LGBTIQA+.

Chiediamo che le vie legali facilitate consentano alle donne, alle ragazze e alle persone LGBTIQA+ di presentare una domanda di asilo in Europa.

Perché è importante?

Le violenze sessuali e sessiste (in particolare le violenze domestiche, lo sfruttamento sessuale, il matrimonio forzato, le mutilazioni genitali, la tratta, le legislazioni discriminatorie, il ripudio, la privazione dei figli) spingono numerose donne, ragazze e persone LGBTIQA+ a fuggire dal loro paese e a chiedere asilo in Europa.

Queste persone sono quasi sistematicamente esposte alla violenza e allo sfruttamento lungo tutto il loro percorso migratorio: violenza sessuale esercitata dai passatori o nei campi profughi, sfruttamento sessuale o lavoro forzato, reclusione nelle reti di tratta dei paesi di transito – incluso nei paesi europei – minacce, raumi e pericoli subiti dai loro figli-e.

Arrivate in Europa, le attendono procedure di asilo inadeguate e un‘accoglienza indegna. Le procedure d’asilo non consentono di identificare le vittime della violenza di genere e le vittime della tratta; le strutture di accoglienza sono inadeguate e le misure di sostegno mancano. Molto spesso i loro specifici motivi di asilo non sono riconosciuti, benché i principi enunciati in diverse direttive europee e nelle disposizioni della Convenzione di Istanbul – che riconosce la violenza nei confronti delle donne basate sul genere come una forma di persecuzione – diano loro diritto alla protezione internazionale.

Noi, abitanti dell‘Europa e del mondo, chiediamo alla Commissione europea, al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e ai governi nazionali dello spazio Schengen di:

1. Garantire il diritto alla protezione internazionale attraverso il riconoscimento effettivo di qualsiasi motivo di asilo specifico alle donne, ragazze e persone LGBTIQA+.

Chiediamo che tale riconoscimento sia garantito a tutte le vittime di violenza fondata sul genere, donne, ragazze o persone LGBTIQA+, integrando le loro esigenze e quelle dei figli che eventualmente le accompagnano in tutte le fasi della procedura d’asilo e d’accoglienza.

Tale garanzia passa in particolare attraverso un accesso sistematico a strutture di identificazione e di sostegno alle vittime della tratta e della violenza di genere e di orientamento sessuale non eterosessuale e la creazione di adeguate condizioni per l’esame delle domande di asilo.

Nei centri di accoglienza deve essere assicurata la presenza di operatrici sociali, interpreti, personale infermieristico, psicologhe, giuriste di sesso femminile e sensibilizzate alle questioni LGBTIQA+. La detenzione di donne e dei bambini e bambine che le accompagnano, di ragazze e di persone LGBTIQA+ in esilio deve essere bandita. Il regolamento Dublino non deve applicarsi alle persone vulnerabili: l’applicazione della clausola di sovranità per le donne, le ragazze e le persone LGBTIQA+ deve essere automatica.

Chiediamo che i mezzi necessari all’attuazione di procedure e di strutture adeguate al riconoscimento effettivo dei motivi di asilo specifici per le donne, le ragazze e le persone LGBTIQA+ siano stanziati dalla Commissione europea e dai governi nazionali.

2. Istituire un organo di vigilanza europeo che assicuri l’effettiva applicazione degli articoli 60 e 61 della Convenzione di Istanbul e degli articoli da 10 a 16 della Convenzione sulla lotta contro la tratta degli esseri umani.

L’articolo 60 della Convenzione di Istanbul stabilisce formalmente l’obbligo degli Stati firmatari di riconoscere il diritto alla protezione internazionale per le vittime della violenza di genere contro le donne e richiede procedure di accoglienza e di asilo sensibili al genere, nonché servizi di sostegno adeguati. È importante garantire l’attuazione delle legislazioni nazionali conformi a tale Convenzione e l’effettiva applicazione in tutti i paesi firmatari. Analogamente, il principio di non respingimento, riaffermato dall’ articolo 61 della Convenzione di Istanbul deve essere strettamente rispettato ed essere l’oggetto di stretta sorveglianza per impedire il rinvio di donne, ragazze e persone LGBTIQA+ verso paesi in cui corrono il rischio di essere nuovamente confrontate a tali violenze.

Inoltre, il rispetto della Convenzione sulla lotta contro la tratta degli esseri umani (articoli da 10 a 16 in particolare) è essenziale per garantire l’accesso a procedure di asilo eque ed efficaci, l’accesso all’assistenza e alla protezione e al risarcimento delle vittime della tratta.

Chiediamo l’applicazione effettiva della Convenzione di Istanbul e della Convenzione sulla lotta contro la tratta di esseri umani affinché le vittime della violenza di genere siano riconosciute, sostenute e beneficino di protezione internazionale.

3. Garantire l’accesso al diritto d’asilo nei paesi europei per le donne, le ragazze e le persone LGBTIQA+.

Il progetto di nuovo patto europeo sulla migrazione e l’asilo presentato nel settembre 2020 dalla Commissione europea mira innanzitutto a limitare l’accesso a l’Europa. Denunciamo questo patto che difende gli interessi dell’UE e non i diritti delle e dei migranti che hanno bisogno di protezione. Un regime di frontiere più severo, procedure accelerate e di filtraggio alle frontiere esterne all’Europa, scaricare gli obblighi di accoglienza e le procedure di asilo sui paesi terzi non membri dell’UE – come la Turchia – e le espulsioni agevolate, sono il risultato di questo nuovo e inaccettabile patto.

Mentre l’impossibilità di presentare domande di asilo nelle ambasciate dei paesi europei ha trasformato il Mediterraneo in cimitero gigante, le procedure accelerate alle frontiere liquidano speditamente l’esame delle domande e non consentono di tener conto dei motivi di asilo specifici e delle vulnerabilità proprie delle donne e dei bambini che le accompagnano, delle ragazze e delle persone LGBTIQA+.

Chiediamo che le vie legali facilitate consentano alle donne, alle ragazze e alle persone LGBTIQA+ di presentare una domanda di asilo in Europa.

Queste organizzazioni ci supportano:

Europe : CADTM, Comité pour l'abolition des dettes illégitimes, European Association of Lawyers for Democracy and World Human Rights, Fédération Internationale des Droits de l'Homme, Forum Civique Européen, Marche mondiale des Femmes, Migration-Control Project, Parti de la Gauche Européenne, Yeni Kadin

Austria : Frauensolidarität Vienna, StopDeportationsVienna

Basque Country : Asamblea de Mujeres de Bizkaia-Bizkiako Emakumeen Asanblada, Asiciacion Emakume Migratu Feministak-Sociosanitarias, Bagera, nous sommes, Bidez Bide Elkartea, EH Feministak Nika, EHko Bilgune Feminista, ELA SINDIKATUA, ESK Sindikatua, Euskal Herriko Emakume Migratu eta Arrazializaturen Sarea, Euskal Herriko Emakumeen Mundu Marcha, Euskal Herriko Mugimendu feminista, LAB SINDIKATUA, Marimatraka Santurtziko talde feminista, Martxanterak talde feminista, Mugarik Gabe ONGD, ONGI ETORRI ERREFUXIATUAK. MUGAK ZABALDUZ, Portugaleteko Mugimendu Feminista, Sindicato LAB de Euskal Herria, SMH-Aita Mari (Salvamento Marítimo Humanitario), STEILAS SINDIKATUA

Belgium: CADTM, Comité pour l'abolition des dettes illégitimes, CIRÉ- Coordination et Initiatives pour Réfugiés et Étrangers, Marche mondiale des Femmes

Finland: Free Movement Network

France : #Nous Toutes 06, AIDES, Alda-Lesbiennes Réfugiées Toulouse, ANAFE, APIAF Toulouse, Association Caram'elles, Association de Solidarité avec les Travailleuses et travailleurs immigré.es (ASTI) des Ulis, Bures et Orsay, Association pour la Démocratie à Nice, ATTAC Toulouse, Avocats Sans Frontières France, BAGDAM Espace Lesbien Toulouse, Centre Evolutif Lilith (CEL) de Marseille, Centre LGBTQIA  06, Cercle Louis Guilloux, CGT Education 06, CIMADE, CMPDF31, Collectif AGIR, Collectif Droits des Femmes 06, COMEDE, Ensemble, FASTI (Fédération des Associations de Solidarité avec Tou-te-s les Immigré-e-s, Féministes révolutionnaires Nantes, France Amérique Latine, commission Féministes et Genres, GISTI, GRAF, Groupe Accueil et solidarités, Habitat&Citoyenneté, KARAVAN Toulouse, LaisseBien TaGaiete, Lesbiennes Dépassent Les Frontières, Ligue des Droits de l'Homme, Marche mondiale des Femmes, Marche Mondiale des Femmes Occitanie, MRAP, Nice au cœur, Planning Familial, Qx1 Welcome Map, Refugee Women's Centre, Resf-48, Roya Citoyenne, She'lter, Terres à elles, Solidaires 06 - confédération syndicale, SOLIDAIRES 31, SOMICO, Sublimes Portes, Traversées artistiques en Méditerranée, UJPP Union Juive Française pour la paix, UNEF Toulouse, Union syndicale Solidaires

Germany : ATTAC Germany, Bavarian Refugee Council (Bayerischer Flüchtlingsrat), Bundesfachverband unbegleitete minderjährige Flüchtinge, CENÎ - Kurdisches Frauenbüro für Frieden e.V., FIM – Frauenrecht ist Menschenrecht e.V., Flüchtlingsrat Baden-Württemberg, Flüchtlingsrat Brandenburg, Flüchtlingsrat Mecklenburg-Vorpommern e.V., Flüchtlingsrat NRW Nordrhein-Westfalen e.V., Flüchtlingsrat RLP, Frauenhauskoordinierung e.V. /Association of Women's Shelters, Fraueninformationszentrum Stuttgart, Hessischer Flüchtlingsrat (Refugee Coucil of Hesse) e.V., JUNO - eine Stimme für geflüchtete Frauen/JUNO - a voice for refugee women, KOK - Bundesweiter Koordinierungskreis gegen Menschenhandel e.V., NETZ für Selbstverwaltung und Selbstorganisation e.V., PRO ASYL, Pro Bleiberecht Rostock, Queer refugees support Hamburg, Refugee Council of Lower Saxony /Flüchtlingsrat Niedersachsen e.V., Refugee council Saxony-Anhalt /Flüchtlingsrat Sachsen – Anhalt e.V., Republikanischer Anwältinnen- und Anwälteverein e. V., Sächsischer Flüchtlingsrat e.V. / Saxon Refugee Council, Seebrücke, Terre des femmes – Menschenrechte für die Frau e.V., Vereinigung Demokratischer Juristinnen und Juristen e.V. (VDJ), Women in Exile and Friends, Brandenburg, XENION Psychosoziale Hilfen für politisch Verfolgte e.V.

Germany and Greece: Equal Rights Beyond Borders

Greece: FemArtAct, HumanRights360, Samos LGBTQI+ Group, Samos Volunteers and Samos Advocacy, Δίκτυο για τα Πολιτικά και Κοινωνικά Δικαιώματα- Network for Political and Social Rights, Δίκτυο Οργάνωση Γυναικών Ευρώπης- Réseau des femmes grecques d'Europe, Ελληνικό Δίκτυο Κοινωνικής Υποστήριξης Προσφύγων και Μεταναστών- Network of Social Support for Refugees and Migrants, Ελληνικό Παρατηρητήριο των Συμφωνιών του Ελσίνκι- Greek Helsinki Monitor, Ελληνικό Συμβούλιο για τους Πρόσφυγες/Greek Council For Refugees, Ελληνικό Φόρουμ Μεταναστών- Greek Forum of Migrants, Κέντρο Γυναικείων Μελετών και Ερευνών 'Διοτίμα' - Centre for Research on Women's Issues 'Diotima', Κέντρο Έρευνας και Δράσης για την Ειρήνη (ΚΕΔΕ)- Center of Research and Action for Peace (KEDE), ΜΗΤΕΡΑΣ ΕΡΓΟΝ Σύλλογος Πολύτεκνων Μητέρων- Mother’s Work, Association of Multi-Children Families, Ομάδα γυναικών του συλλόγου  κοινωνικής και Πολιτιστικής Παρέμβασης "θρυαλλίδα" -  Women Group of the Association of Social and Cultural Intervention "Thryallida", Ομάδα ΛΟΑΤΚΙ+ Εργασιακής Υποστήριξης -— LGBTQI+ Employment Support Group, Οργάνωση Ενωμένων Γυναικών Αφρικής- United African Women Organization Greece, Πρωτοβουλία Γυναικών ενάντια στο Χρέος και στα Μέτρα Λιτότητας- Χώρος Αλληλεγγύης Γυναικων Γυναικών - Women's initiative against debt and austerity measures - Women's solidarity venue, Σωματείο Γυναικείων Δικαιωμάτων «ΤΟ ΜΩΒ»  "TO MOV" Women's Rights Association, Φεστιβάλ Υπερηφάνειας Θεσσαλονίκης-Thessaloniki Pride Festival

Italy: ARCI Associazione di Promozione Sociale Roma, Association "Popoli in Arte" Sanremo, Associazione Albatros Laboratorio teatrale e Centro di Solidarietà - Alba (Cuneo), ATTAC Imperia, Campagna LasciateCIEntrare, Casa delle Donne di Milano (Women's house of Milan), Casa delle Donne Parma, Cisda (Cordinamento Italiano Sostegno Donne Afgane Onlus), Cooperativa Giolli, Montechiarugolo (Parma) - Centro di Ricerche Teatro dell'Oppresso, Fucsia Teatro, IAM Intersectionalities and more – Bologna, Il Deposito dei Segni – Pescara, La bottega del Barbieri, Imola, Bologna, Laboratorio Politico per un'altra città, Firenze, Libera Università delle Donne, Milano, NUDM La Spezia, NUDM Modena, NUDM Ponente Ligure, Re.Co.Sol (Reti Comuni Solidali), Chiaro Sasso, Réseau Sanremo Solidale Sanremo

Italy and Bosnia: Linea D'Ombra

Lithuany: Center Against Human Trafficking and Exploitation, Equally

Netherlands: Gambe - GRUPO de APOIO as mulheres no exterior, SAP Grenzeloos

Poland: Fondation Kazimierz Lyszczynski

Portugal: A Coletiva

Spain: Anticapitalistas, Kifkif, Migraciones y Refugio LGTBI+, Ca la Dona, Refugees Welcome España, Viento Sur

Switzerland : ACAT, ADF Neuchâtel, APDH, Appartenances, Asile LGBTIQ+, Association de médiatrices interculturelles (AMIC), Association Découvrir, Association du Témoignage Chrétien, Asylex, ATTAC Suisse, Be-Hôme Neuchâtel, Brava (anc. Terre des Femmes), Camarada, Caritas Genève, Carrefour Orientation Solidarité, CEFAM, centre d'accueil et d'intégration pour femmes migrantes et leurs enfants habitant Meyrin, Centre social protestant Genève, Commission fédérative Femmes SSP/VPOD, Commission femmes de l’Union syndicale suisse, Coordination asile.ge, DAO Dachorganisation der Frauenhäuser Schweiz und  Liechtenstein, Droit de Rester VD, NE et FR, Elisa-asile, Ensemble à gauche, Femmes socialistes suisses, FIZ Centre d’assistance aux migrantes et aux victimes de la traite des femmes, Freiplatzaktion Basel - legal counseling center for refugees, Grève féministe suisse, Juristes démocrates de Suisse, L’AMAR – Lieu Autogéré Multiculturel d’Accueil et de Rencontres  /Neuchâtel, La Roseraie, Le deuxième Observatoire, lelab.church, Les Scribes, Ligue des Droits de l'Homme, Marche mondiale des Femmes, Médecins du Monde, ODAE, Plateforme Traite, Pluri-Elles, Rainbow Spot - Permanence LGBTIQ+ Asile-Migration (Vaud), RECIF, Résistons Genève, SAO Association for displaced women, Solidarité Femmes région Neuchâtel, Solidarité sans frontières, Solidarité Tattes, SolidaritéS CH, Solinetz Luzern, SOS Asile Vaud, Transgender Network Switzerland, UNIA, Viol-Secours, Vivre Ensemble

Turkey : AĞ-DA Toplumsal Cinsiyet Eşitliği Dayanışma Ağı, Antalya Kadın Danışma Merkezi ve Dayanışma Derneği, Aramızda Gender Studies Association, Cinsel Şiddetle Mücadele Derneği / Association for Struggle Against Sexual Violence, Dünya Kadın Yürüyüşü Türkiye Koordinasyonu, Eşitlik İçin Kadın Platformu (EŞİK), Göç İzleme Derneği, Kadın Gözüyle, KAOS Gay Lesbien Association, SES Eşitlik ve Dayanışma Derneği 

Sweden : Swedish Federation for Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer and Intersex Rights

In partnership con:

Invia un tweet Ylva Johansson, Commissario per gli affari interni della Commissione Europea

Le donne rifugiate sono spesso lasciate in un limbo senza un'adeguata assistenza sanitaria, rinchiuse e abusate o rimandate indietro per affrontare una condanna a morte certa. Aiuta a dare loro il benvenuto e il rifugio sicuro che meritano.

Questa settimana saranno 11 anni da quando è stato firmato un accordo storico sulla fine della violenza contro le donne: la Convenzione di Istanbul! I leader dell'UE invocheranno questo momento con una celebrazione del loro impegno. E mentre lo fanno, vogliamo che sappiano che decine di migliaia di noi chiedono loro di fare di più.

Aiutaci a inondare i social dei leader europei nell'anniversario di questo storico accordo e assicuraci che l'Europa sia all'altezza del suo nome e offra sicurezza alle donne rifugiate!

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